La “realtà” in sé non esiste. Noi chiamiamo “realtà” ciò che noi, di quanto ci circonda, percepiamo, sappiamo e condividiamo. Per dire: l’America, i raggi X, i batteri hanno cominciato a “esistere” quando li abbiamo scoperti. Ma anche il complottismo di QAnon, da quando è stato formulato, ha cominciato a esistere per molti. Il moltiplicarsi dei media, la disintermediazione, l’integrazione tra reale e virtuale e l’eccesso di informazione (infodemia) rendono ormai difficile capire le differenze. Che fare?
Annamaria Testa ha ricordato che la disinformazione non è una novità, ma la Rete ha creato un cambiamento di portata tale da diventare da quantitativo a qualitativo. Abbiamo sempre meno tempo a disposizione e quindi la competizione per la nostra attenzione diventa spietata: nell’eccesso di notizie, quelle che più facilmente ci catturano solo le più nuove o le più sorprendenti. Il modo migliore per restare sulla cresta dell’onda è mentire, spesso la soluzione più efficace perché non richiede investimenti, tempo o personale.