Nell'era dell'intelligenza artificiale generativa, dobbiamo ripensare completamente quella che viene ancora chiamata "libertà di coscienza". Non si tratta più solo di religione o di convinzioni personali in campo politico o morale, ma della coscienza stessa.
Che cosa resta di una coscienza la cui memoria e il cui giudizio sono stati trasferiti sul telefonino? Che cosa resta di una coscienza il cui contenuto è stato quasi tutto trasferito su Internet? Che cosa resta di una coscienza sviscerata dalla sorveglianza continua? Che cosa resta di una coscienza invasa dagli algoritmi?
L'idea di creare un premio per la libertà di coscienza, proprio qui a Lugano, tradizionale terrà di libertà per esuli e fuoriusciti, sarà ovviamente rivolta agli allertatori civici (ai “whistleblower” più o meno noti), ai resistenti politici di ogni genere e ai difensori dei diritti umani, ma sarà anche un invito a studiare come evitare di essere posseduti dalla collusione socio-tecno-economica che minaccia di trasformarci tutti nei nuovi Pinocchi dell'era digitale.
È in gioco la nostra autonomia mentale, ultimo retaggio della cultura alfabetica.
Sabato 14 ottobre 2023, ore 12.15-12.25
Auditorium USI, Lugano