Quella che sta prendendo forma è una profonda transizione antropologica, che investe il modo stesso di pensare e produrre contenuti, e non solo il modo di divulgarli. Il tasso di obsolescenza di un testo, di una notizia, di una pubblicazione è vertiginosamente aumentato. L’editoria di transizione deve passare da una visione “medium-centrica” a una visione “tema-centrica” e “user-centrica”. Treccani sta portando avanti la sua transizione da editrice tradizionale a impresa culturale in grado di generare un ambiente in cui possa trovare un punto di riferimento, definito dalla certificazione del sapere proposto.
La rivoluzione digitale vive di trasformazione, e deve adattarsi alle modalità di interazione e consumo da parte degli utenti, che cambiano continuamente. È dunque essenziale monitorare i nuovi format digitali che emergono online. La società del futuro sarà sempre più basata sulla produzione di contenuti e non solo di merci. In questo cambiamento la cultura può avere un ruolo cruciale, ma perché ciò sia possibile occorre rilanciare il suo ruolo e il suo valore nel mondo digitale; occorre lavorare perché la società dell’informazione diventi sempre più la società della conoscenza e della partecipazione.