L’intelligenza artificiale è un campo di ricerca che esiste ormai da circa settant’anni, ma solo recentemente – in particolare, dopo un’innovazione nel campo delle reti neurali proposta nel 2017 da un gruppo di ricercatori di Google, i cosiddetti ‘transformer’ – sono stati ottenuti risultati non solo significativi, ma per molti versi sorprendenti. Risultati che riguardano in primo luogo i cosiddetti ‘larghi modelli linguistici’ (LLM), ma oggi anche modelli multimodali, che consentono di comprendere e generare – anche in maniera integrata – contenuti testuali, visivi, sonori, codice informatico e altre tipologie di informazione.
Questi nuovi sistemi di intelligenza artificiale generativa sono in grado di produrre contenuti testuali (e di altro tipo) non solo semanticamente e sintatticamente coerenti, ma anche originali e forse, in un certo senso, perfino creativi.
Finora, abbiamo sempre ritenuto che, nonostante la pervasività degli strumenti digitali e di rete, la creatività restasse una prerogativa umana. È ancora così? E quali conseguenze possono avere questi sviluppi nel mondo della produzione culturale, e in particolare nel mondo del libro, delle biblioteche, dell’editoria?
Gino Roncaglia, umanista informatico (Università Roma Tre)
Introduce Stefano Vassere
Venerdì 4 ottobre 2024, ore 11.20-12.10
Auditorium USI, Lugano