Magister by Cose Belle d’Italia Media Entertainment, Milano
Cultura, tecnologia, emozione, rigore scientifico
Crediti fotografie: @SensoImmersive / @Luigi Bussolati / @Michele Ambrogi
A Magister il Grand Prix Möbius editoria mutante ea SkipsoLabs il Grand Prix Möbius Suisse.Letizia Pesce si aggiudica il Möbius Giovani.Grande successo per l’incontro degli studenti del Liceo 1 di Lugano con Massimo Bray su memoria e digitale, nella prima edizione del progetto MöbiusLab Giovani.Lugano, 19 ottobre 2019 – Si è conclusa la ventitreesima edizione del Premio Möbius Multimedia Lugano con la proclamazione dei vincitori. Il Grand Prix Möbius Editoria Mutante è andato a Magister by Cose Belle d’Italia Media Entertainment, con la seguente motivazione: “Magister è stato scelto per la qualità della presentazione e della proposta esperienziale data all’utente. La giuria ha valutato positivamente anche la chiara distinzione dei diversi format utilizzati e l’attenzione al collegamento fra gli elementi virtuali dell’esposizione e le opere e la personalità dell’autore."Il Grand Prix Möbius Suisse, è stato attribuito a SkipsoLabs con la seguente motivazione: “Coglie la complessità dei tempi moderni, incrociando l’emergenza di nuovi bisogni con proposte provenienti da soggetti non scontati e innovativi. Il tutto senza confini geografici.” Il pubblico presente in sala ha voluto premiare invece LogoGrab. Infine, il Möbius Giovani per la comunicazione virale dell’opera del pittore Mario Comensoli è andato a Letizia Pesce, per il video “Comensoli è/ist/est”.Ma la competizione è stata solo il coronamento della due giorni che si è tenuta quest’anno all’interno del Media Tech Day e che ha esplorato il tema del rapporto tra la nostra memoria e il mondo digitale.Sempre seguiti i tradizionali appuntamenti, come la rassegna sull’”Anno digitale 2019 in sintesi” curata da Gino Roncaglia, l ‘introduzione al concetto di editoria mutante, a firma di Gualtiero Carraro, e il simposio “Digitale e memoria”, che ha visto la partecipazione di Derrick de Kerckhove, Nicla Borioli, Mauro Dell’Ambrogio, Gabriele Balbi e Sarah-Haye Aziz.Il progetto che ha suscitato particolare interesse è stato il MöbiusLab Giovani, con la partecipazione di oltre sessanta studenti del Liceo 1 di Lugano che hanno potuto dibattere sotto la guida sapiente di Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani, sui rapporti tra digitale e memoria. Un progetto voluto dalla Fondazione Möbius e accolto con entusiasmo dalla direttrice del Liceo, Valeria Doratiotto Prinsi, e dal professor Tiziano Moretti, docente di Filosofia e Geografia.Con grande maturità, gli studenti non solo hanno esplorato le motivazioni che fanno del digitale un ausilio della memoria o un suo impedimento, ma hanno anche saputo confrontarsi sulla necessità di un lavoro di mediazione tra l’individuo e l’accesso all’enorme archivio culturale rappresentato dal digitale.Il dibattito sembra avere portato a tre significative considerazioni. La prima è che la tecnologia digitale può essere di aiuto o di ostacolo alla memoria, in funzione della consapevolezza dell’utente; la seconda è che il rapporto tra digitale e memoria non è scontato e richiede un’operazione continua di mediazione; la terza è che quando tale lavoro di mediazione è svolto dalla scuola, i giovani sanno ritrovare un pensiero critico personale che è risorsa per affrontare il futuro.Ha concluso Alessio Petralli, direttore della Fondazione Möbius Lugano, in chiusura dell’evento: “Si è trattato di un’edizione di sperimentazione per il Premio Möbius, grazie alla collaborazione con il Media Tech Day e al nuovo progetto MöbiusLab Giovani. Si tratta di un processo di rinnovamento portato avanti negli ultimi anni, che ci permesso di espandere la portata dell’attività della Fondazione, intavolando un dialogo con quei giovani che nel mondo digitale sono nati.”
Fondazione Möbius Lugano
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