Il 16 e 17 ottobre in diretta streaming dallo Studio 2 della RSI: tanti contenuti, tanti ospiti, una edizione digitale e modulare pensata per un pubblico giovane e meno giovane
Il futuro del lavoro, lo sviluppo di nuove professioni, la ridefinizione di quelle tradizionali sono temi sempre attuali e di interesse in una società dai ritmi sostenuti come la nostra. Oggi, poi, dobbiamo fare i conti con il riassetto dovuto al fenomeno Covid-19 e con nuove incognite che ci si presentano.
Per queste ragioni, la Fondazione Möbius Lugano ha ritenuto che fosse prioritario comprendere come il digitale influirà su questi temi, provando a esplorarli da diversi punti di vista. Sono tante le domande che la ventiquattresima edizione del Möbius pone in questione, con una versione digitale accessibile in diretta streaming venerdì 16 dalle 14.00 e sabato 17 ottobre dalle 9.00 sul sito della Fondazione www.moebiuslugano.ch.
Come vedono i giovani che stanno per affacciarsi al mercato del lavoro il proprio futuro professionale?
In che modo la cultura digitale può incidere concretamente?
“Siamo consapevoli che digitale non significa solo tecnologia di alto livello ma anche modalità relazionali nuove, ritmi di vita professionale spesso più rapidi, ampliamento degli spazi di azione, ricombinazione dei valori sociali e individuali. Si tratta quindi di definire le mappe che consentono ai giovani, e non solo ai giovani, di orientarsi in modo più consapevole.” ha dichiarato Alessio Petralli, direttore della Fondazione Möbius.
Tra tante novità, una tradizione è stata mantenuta: il ricorso a opinionisti, studiosi e professionisti - v. Möbius incontri e Möbius dibattito - capaci di aiutare il pubblico del Möbius a definire con precisione queste mappe concettuali.
Esistono linee di tendenza per i prossimi cinque o dieci anni utili a orientare le scelte dei futuri lavoratori? Proveranno a rispondere con i loro interventi Gabriele Balbi, Gualtiero Carraro, Roberto Carraro, Derrick de Kerckhove, Boas Erez, Lino Guzzella, Gino Roncaglia, Anna Valente e Marco Zaffalon.
Che testimonianza può portare chi opera oggi in un contesto professionale basato sul digitale? Necessarie quindi le storie di chi, come Sara Beltrame, scrittrice e giornalista, ha riscritto The Game di Baricco per un pubblico giovane, o come Patrick Balestra, giovane informatico ticinese che opera da Stoccolma per Spotify.
Tra tutti, la presenza attiva più importante sarà quella dei giovani, rappresentati nel MöbiusLab Giovani da una delegazione di studenti del Liceo 1 di Lugano, che interverranno in dibattito stretto con il giornalista e specialista di ecologia dei media Luca De Biase, autore nel 2018 de “Il lavoro del futuro” (Codice edizioni).
Le categorie in concorso sono: per il Grand Prix Möbius Suisse, “digitale e agricoltura” (in concorso: Dolphin Engineering, EnvEve, xFarm, Sarmap); per il Grand Prix Möbius editoria mutante, “formazioni immersive di qualità” (in concorso: Open Fiber, Sustain&Ability, UniCredit). Non mancheranno, come sempre, i video realizzati dagli studenti SUPSI del corso di laurea in comunicazione visiva, che concorreranno al Möbius Giovani con otto video narrazioni, pensate ognuna come incisivo resoconto della propria esperienza personale ai tempi della pandemia.
Vai al programma completo
Tutti i relatori 2020
Scarica il Comunicato stampa
Scarica la locandina con il programma 2020