Sono terminate le premiazioni della ventisettesima edizione del Premio Möbius. Il Grand Prix Möbius Suisse, dedicato quest’anno a “Digitale e disabilità”, è stato assegnato a Genny Zero – La carrozzina elettrica tra design e micromobilità. La motivazione della giuria, presieduta da Paolo Paolini, è stata “Genny Zero, il veicolo che interpreta il bisogno funzionale di persone disabili ampliandolo e traslandolo verso una nuova mobilità urbana generalizzata per l’intera società. Notevole l’idea di inserirvi una forte componente estetica.”
Il Grand Prix Möbius Editoria Mutante per “Laboratori immersivi” è andato ad Ated4Special – Il metaverso per insegnare competenze sociali alle persone autistiche, nelle parole della giuria presieduta da Derrick de Kerckhove: "Il progetto è un’interpretazione corretta, concreta e sensibile del Metaverso per lo sviluppo delle competenze di apprendimento di persone autistiche, considerando che l’educazione visiva e spaziale è per loro di gran lunga la più efficace.”
Il Premio Möbius Giovani “Ti spiego in un video la mia vita digitale”, in collaborazione con il corso di Comunicazione visiva SUPSI, è andato a “Distanza Amica” di Gloria Corradin. La motivazione della giuria è stata “Il videoracconto, grazie ad adeguate scelte visive e formali, veicola un messaggio positivo sull’amicizia fra due giovani che vivono lontane l’una dall’altra e risulta efficace nel restituire il valore di un’intimità a distanza, resa possibile da efficaci forme di comunicazione quotidiana.”
Il Grand Prix Möbius per l’intelligenza artificiale al servizio della società, quest’anno alla sua seconda edizione, è stato assegnato a Roberto Viola, Direttore Generale per le politiche digitali della Commissione europea (DG Connect), “per il suo impegno per una intelligenza artificiale etica, trasparente e responsabile, a favore dello sviluppo e del progresso della società umana.”
Ha concluso la giornata il Premio Möbius Speciale per la storia dell’informatica, assegnato a Carlo Spinedi in rappresentanza dell’Associazione per la storia dell’informatica della Svizzera italiana (AStISI) “per avere preservato un ricco patrimonio di conoscenze e tecnologie informatiche e della comunicazione sviluppatesi dalla metà del secolo scorso a oggi, alla base della trasformazione digitale che sta rapidamente cambiando la nostra società: un patrimonio fondamentale per conoscere il passato, comprendere il presente e delineare prospettive future con maggiore cognizione di causa.”
Comunicato stampa finale (16.10.23)